Pupilla (83-14) – L.A.N.D. Where is my love
https://youtu.be/sxXmlhGNa2U?list=PLNDmG71wxlvA2wNbE5vPdXBFVAkiiKamq
Bambina con bambola: infanzia ed erotismo, età delle perversioni e non solo dell’innocenza. Pupilla fa parte del progetto RIC.CI firmato da Marinella Guatterini, che ripropone i migliori spettacoli della scena italiana degli anni Ottanta e Novanta. Valeria Magli, danzatrice e performer, creò questo spettacolo nel 1983, quando veniva definita “musa dei poeti” e artista della “poesia ballerina”. Oggi Pupilla viene riproposto con tre giovani danzatrici della DanceHaus Company sotto lo sguardo benevolo e spietato della sua creatrice. Il viaggio comincia nel presente e si tuffa subito nel passato: una donna si guarda allo specchio dopo una festa. Il salone è ormai deserto e il suo stato d’animo è un misto di allegria e malinconia, come spesso succede quando la musica risuona nelle orecchie e rimbomba nello spazio ormai vuoto. La memoria fa il suo gioco e arriva un ricordo nitido e netto: lei bambina, la casa, i grandi, la sorella e la bambola. «La bambola – racconta l’artista – appartiene alla numerosa famiglia delle marionette, dei pupazzi, dei manichini, degli automi, tutte effigi dell’umano che si legano agli antichi miti sulla resurrezione dei morti e sulla metamorfosi di esseri vivi in figure morte». Il gioco imita la vita ma la vita imita la finzione mentre il soffio vitale sembra animare, anche solo per un po’, bambole inerti: ecco Frankenstein al femminile, la Coppelia del balletto classico, la donna-macchina di Max Ernst che prende vita per il tempo della carica, Die Puppe di Hans Bellmer con gli arti quadruplicati e i seni giganti, messa in pose disarticolate, come smembrata dalle ferite provocate da una guerra, e poi fotografata. Gestualità robotiche, seduzioni oniriche, allusioni pornografiche dipingono immagini letterarie commosse e rarefatte, frammenti sgretolati, metafore ambigue. Il mondo dell’infanzia è evocato per frammenti in cinque quadri distinti. È fatto di scarpette con la punta tonda e il cinghietto, gonne svolazzanti, colori pallidi, sapori agrodolci, filastrocche cantilenanti ma anche di misteri maliziosi, pensieri molto poco innocenti, sensazioni torbide e inquietanti, promesse d’amore fra musiche di Debussy, Fauré, Hidalgo, Nevin e Orth e poesie di Ball, Graffi, Paolozzi, Pascoli, Prassinos e Saba. La fantasia si snoda in un percorso originale e profondamente femminile, sospeso fra teatro e danza, parola e gesto, rabbia e nostalgia, tenerezza e crudeltà.
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https://youtu.be/Qg-z1DZtxUc?list=PLNDmG71wxlvA2wNbE5vPdXBFVAkiiKamq
Un tuffo nel proprio paesaggio interiore e nella relazione che questo ha con l’esterno e con i paesaggi interiori degli altri intorno a noi, fra confini e slanci vitali, viaggi mentali e muscolari. In L.A.N.D. (Local Area Network Development), l’ambiente è inteso come il luogo, e a volte anche il non-luogo, che si determina dalle relazioni tra i corpi. Queste relazioni nascono dalla percezione dei performer che creano e abitano una rete in cui esistere insieme e contemporaneamente. Il corpo in movimento diventa strumento sensoriale, parte integrante dello spazio che cambia e che di volta in volta si trasforma generando nuove connessioni e nuove possibilità di incontro. Si crea una concatenazione coreografica astratta: le memorie fisiche generano pensieri. I pensieri si traducono in azioni. Le azioni scoprono luoghi sconosciuti che diventano architetture e paesaggi sonori. E che, partendo dall’esterno, ridisegnano anche le nostre mappe interiori. E il ciclo può ricominciare: da dentro a fuori e da fuori a dentro. Il giovane coreografo Daniele Ninarello esplora distanze e prossimità, percezioni e ricezioni di corpi in reciproco ascolto e con un desiderio comune: scoprire la bellezza, anche quando non è immediatamente evidente. Un moto continuo di attrazioni e repulsioni, dialogo fra interno ed esterno con l’obiettivo di lasciarsi sorprendere dalla meraviglia generata dal co-esistere. Corpo e ambiente, muscoli e sensazioni, tecnica e mistero animano una coreografia condivisa. Ad ogni danzatore viene chiesto di sondare il proprio paesaggio interiore, di trasformarlo e di esternarlo, di aprirsi, attraverso la danza, alla consapevolezza del proprio essere creativo e compositivo: compito principale è quello di immergersi nelle emozioni e negli stati emotivi che compongono la nostra esistenza e che diventano uno specchio per gli altri. Gli altri ricevono stimoli, suggerimenti e risposte, si possono riconoscere e rimandare sensazioni in cui noi possiamo identificarci a nostra volta e lasciarci stupire dalla straordinaria complessità del nostro essere umani, creature naturalmente in ascolto e in continua esplorazione, anime e corpi in relazione, portatori di bellezza che a volte nasce dalla consapevolezza e a volte proprio dalla sua assenza. E così il viaggio continua e chiede solo di ripartire e di non fermarsi mai.
Lavanderia a Vapore
mercoledì 7 ottobre 2015 ? ore 20,45
[durata 60’]
PUPILLA
Uno spettacolo di Valeria Magli
con DanceHaus Company
interpreti Chiara Monteverde, Armida Pieretti, Susan Vettori
voce recitante Valeria Magli / musiche di Claude Debussy, Gabriel Fauré, Juan Hidalgo, Ethelbert Nevin, C. J. Orth / editing e restauro musiche (2014) AGON / poesie di Hugo Ball, Milli Graffi, Letizia Paolozzi, Giovanni Pascoli, Gisèle Prassinos, Umberto Saba / testi (1983) a cura di Valeria Magli e Letizia Paolozzi
aiuto regia Dalila Sena / luci Michelangelo Campanale / assistente coreografia Maria Pia Tommaselli / costumi (1983) Valeria Magli / restauro costumi (2014) Elisa Scalvini / maschere e manichino (1983) Guerrino Lovato / bambola (1983) Brigitte Starczewski Deval / foto (1983) Carla Cerati / foto (2014) Alberto Calcinai
produzione 1983: Teatro Franco Parenti
produzione 2014: ContART
riallestimento nell’ambito del Progetto RIC.CI – Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni Ottanta-Novanta
ideazione e direzione artistica Marinella Guatterini / organizzazione e comunicazione Silvia Albanese
in collaborazione con TPP – Teatro Pubblico Pugliese – Comune di Bisceglie – progetto “Sistema Garibaldi”, AMAT – Associazione Marchigiana Attività Teatrali, ARTEVEN Circuito Teatrale Regionale Veneto
in coproduzione con Fondazione Teatro Grande di Brescia, Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee, Fondazione Milano – Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, Fondazione Ravenna Manifestazioni, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara “Claudio Abbado”, Torinodanza festival / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
Spettacolo programmato in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo – Circuito Regionale dello Spettacolo
a seguire
prima italiana [durata da definire]
L.A.N.D. WHERE IS MY LOVE
ideazione e coreografia DANIELE NINARELLO
danzatori Daniele Ninarello, Annamaria Ajmone, Marta Capaccioli, Pieradolfo Ciulli, Cinzia Sità / musiche Adriano De Micco, Stefano Risso / dramaturg Carlotta Scioldo / light designer Cristian Perria / organizzazione Silvia Limone
produzione CodedUomo
In coproduzione con Torinodanza festival / Fondazione del Teatro Stabile di Torino
con il sostegno di Le Pacifique / CDC – Grenoble, MosaicoDanza/Festival Interplay
Progetto vincitore del premio CollaborAction#2, azione della rete Anticorpi XL curata dall’Associazione Cantieri, coordinata da Natalia Casorati per Mosaico Danza,
e sostenuta dai seguenti soggetti:
Associazione Cantieri / Rete Anticorpi – Rete regionale di Festival, ATERDANZA Rete di Promozione, Rassegne e Residenze Creative, AMAT / Associazione Marchigiana Attività Teatrali, Fondazione Piemonte dal Vivo – Circuito Regionale dello Spettacolo, ARTEVEN / Circuito Teatrale Regionale Veneto, Artedanzae20, C.L.A.P. – Circuito Lombardia Arti Pluridisciplinari Spettacolo dal Vivo, Teatro Pubblico Pugliese, Armunia di Castiglioncello
e ACS Abruzzo Circuito Spettacolo
Spettacolo programmato in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo – Circuito Regionale dello Spettacolo e Interplay/15