BARONS PERCHÉS | Fonderie Limone – 15 / 16 / 17 / 18 settembre 2016

barons

Fonderie Limone Moncalieri
15 settembre 2016 ore 19.30 | 16 settembre 2016 ore 20.45 | 17 settembre 2016 ore 19.30 | 18 settembre 2016 ore 15.30
[durata 60 minuti]
FRANCIA
Creazione 2015
ideazione Mathurin Bolze
con Mathurin Bolze e Karim Messaoudi
scenografia Goury
dispositivo luci Christian Dubet
creazione luci Jérémie Cusenier
creazione suono Jérôme Fèvre
regia suono/video Frederic Marolleau
direttore di scena/luci Nicolas Julliand
coordinamento artistico Marion Floras

Produzione Compagnie les mains les pieds et la tête aussi
Coproduzione La Comédie de Valence – CDN Drôme Ardèche con il sostegno della commissione nazionale di aiuto alle arti del circo (DGCA) e il sostegno straordinario della convenzione di cooperazione Città di Lyon / Institut français e della Région Rhône-Alpes.

La Compagnie è convenzionata con la DRAC Rhône-Alpes e la Région Rhône-Alpes Auvergne Spettacolo inserito in MITO SettembreMusica e programmato in collaborazione con La Francia in Scena. La Francia in Scena, stagione artistica dell’Institut français Italia, è realizzata su iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, con il sostegno dell’Institut français e del Ministère de la Culture et de la Communication, della Fondazione Nuovi Mecenati, della Sacem Copie Privée, della Commissione europea (Europa Creativa) e del Ministero dell’Istruzione italiano, dell’Università e della Ricerca – Afam (MIUR-Afam)


Una nuova creazione del genio del circo contemporaneo, Mathurin Bolze. Baron Perchés, il barone rampante, unisce danza, teatro e acrobazia in una formula che fonde sicurezza aerea, poesia e grazia. Costruito come il seguito del solo Fenêtres, questo duo in cui Bolze dialoga con Karim Messaoudi è ispirato alla scelta di Cosimo, protagonista del romanzo di Italo Calvino, di andare a vivere su un albero.

Il talento di Bolze e Messaoudi è straordinario: la padronanza del corpo è assoluta e lo sforzo è reso invisibile trasformando la materia in astrazione poetica per far emergere il movimento nella sua purezza originaria. L’abilità maschera la tecnica, rende leggero e sospeso ogni movimento, possibile l’immaginabile. Ritroviamo Bachir nella casa sull’albero con le finestre. Ma non è più solo. Con lui c’è qualcuno che è un se stesso più vecchio ma anche più giovane. Le domande si moltiplicano. Come è possibile che riesca a vedere il suo passato dall’esterno? È un’ombra di se stesso, un alter ego immaginario o è solo il frutto di un sogno o magari di un incubo? Potrebbe anche essere la proiezione di un desiderio o di un fantasma burlone. O forse ha inventato un amico immaginario per sentirsi meno solo oppure la vita sull’albero lo sta facendo impazzire e sta basculando, lui come la casa, lentamente verso la follia. Forse ha un fratello che prima non si era manifestato. L’altro esiste davvero? E l’Altro con la A maiuscola? Il doppio genera il dubbio, instilla semi di angoscia e amplifica la curiosità come nei racconti di Poe e Dostoevskij e nei saggi di Freud. La casa diventa una gabbia reale e concreta in cui l’incredulità è sospesa, come la gravità che non esiste più, nel cubo di finestre. Tutto è possibile, fra il tempo che passa, la solitudine che rende insicuri e il desiderio di confrontarsi. Tutto è immerso in una bolla di incanto e meraviglia. Le acrobazie diventano quasi levitazione perché il pavimento elastico all’interno del piccolo spazio vitale della casetta sull’albero è un trampolino che sospende gesti e azioni ma soprattutto sospende il giudizio, il buon senso e i luoghi comuni, congelando la bellezza e la sorpresa in emozioni pure, indimenticabili. 60 minuti di magia, leggerezza e stupore in questa creazione della Compagnie Les mains les pieds et la tête aussi che rinnova l’originalità di Fenêtres in un’esplorazione multidimensionale che ammalia e seduce.

Developed as if it were a sequel to Fenêtres, this duo, created by Mathurin Bolze and featuring Bolze and Karim Mahmood, is a new creation that combines dance, theatre and acrobatics in a formula in which aerial prowess blends with grace. We meet Bachir again in his tree house with windows. But he is no longer alone. There is someone with him, someone who has become older but younger too. It is a shadow or an invisible friend? Could he possibly be slipping into madness? Does the other really exist? The house is a concrete cage in which disbelief is suspended, just like gravity that no longer exists in this cube made of windows. Everything is possible and surrounded by a bubble of elegance and wonder. 60 minutes of poetry, airiness and astonishement.

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