SYLPHIDARIUM | Teatro Carignano – 13 settembre 2016
MARIA TAGLIONI ON THE GROUND
Teatro Carignano
13 settembre 2016 ore 21.00
prima italiana
ITALIA
concept, regia, coreografia Francesca Pennini
musiche originali Francesco Antonioni
azione e creazione Simone Arganini, Margherita Elliot, Carolina Fanti, Carmine
Parise, Angelo Pedroni, Francesca Pennini, Stefano Sardi, Vilma Trevisan
drammaturgia Angelo Pedroni, Francesca Pennini
Marlène Prodigo, violino
Flavio Tanzi, percussioni
disegno luci e tecnica Fabio Sajiz
Produzione CollettivO CineticO
Coproduzione Théatre de Liège, Torinodanza festival, MITO SettembreMusica, CANGO – Cantieri Goldonetta Firenze in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, “L’Arboreto – Teatro Dimora di Mondaino” con il contributo di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche Azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’Autore coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino in collaborazione con MITO SettembreMusica
Come pesci in un acquario, si possono studiare le silfidi e i silfidi di Sylphidarium in un viaggio fra danza ed entomologia che ribalta ogni prospettiva. Tutto parte dalla Silfide, creatura della mitologia germanica, genio del vento e dei boschi che diventa essenza del balletto classico ne La Sylphide di Filippo Taglioni pensato per la figlia Maria, prima grande ballerina romantica. Con lei nascono tutù e scarpette. Poi Les Sylphides di Fokine le rende omaggio in un balletto astratto in cui il poeta dialoga con silfidi sfuggenti, leggiadre, diafane. Ma i silfidi sono anche coleotteri che si nutrono di carogne.
Con Sylphidarium – Maria Taglioni on the ground Francesca Pennini insieme a CollettivO CineticO, in prima italiana, riscrive un’anatomia del corpo nel balletto e innesca un litigio tra elemento aereo e terreno, naturale e soprannaturale, materia e trasparenza, “tra il silenzio degli alluci e il peso dei talloni” mentre la musica di Francesco Antonioni dialoga con le partiture di Chopin in un fluire ritmico dal vivo. Sylphidarium eredita i classici per riflettere sul rapporto tra narrazione e astrazione, sintetizza i principi della storia, traspone eventi in funzioni e ne distilla la simbologia. Lo sguardo si fa corpo nella tradizione e abita le sue carcasse proprio come i silfidi depongono le uova nei cadaveri. Ne nasce un’autopsia del balletto, eseguita con la stessa curiosità degli scienziati che risalgono all’ora del decesso dallo stadio larvale di questi insetti. La condizione della Silfide è aerea, gassosa. La tensione verso il fantastico, l’impalpabile e lo spirituale del balletto è qui variazione dello stato di aggregazione del corpo: non vola, evapora. Solido, liquido, aeriforme sono qualità del movimento e modalità di organizzazione dello spazio e dei legami tra i corpi. L’evidenza degli stati della materia è geometrica, come nel balletto: un cristallo i cui riferimenti architettonici codificati sono pronti ad essere spezzati. I corpi di Sylphidarium si muovono in questa frizione fra sublimazione e detonazione della materia, sollevamento e radicamento, legame con la terra e repulsione del suolo. La scarpetta da punta amplifica l’alluce della ballerina, diventa zoccolo; i geni mutano, l’aspetto sensoriale si sposta dall’egemonia visiva alla priorità tattile in una tridimensionalità percettiva che amplifica odori e suoni, vibrazioni e variazioni di temperatura e pressione. CollettivO CineticO ha vinto il premio Hystrio-Iceberg 2016.
Diaphanous, ethereal and airy, classical ballet Sylphs with their tutus and ballet slippers; and beetle Sylphs that feed on carcasses and are concrete, earthly, stocky and heavy as they are observed by the scientific eyes of an entomologist. With Sylphidarium – Marie Taglioni on the ground, young Francesca Pennini and the CollettivO CineticO make their Italian premiere, and rewrite the anatomy of the body in ballet, unleashing a dynamic argument hovering between the air and the earth, between the natural and supernatural, between matter and its transparency, while Francesco Antonioni’s music meets Chopin’s fluid scores in a percussive and rhythmically performed live exchange.