TORNANO A GRANDE RICHIESTA A TORINODANZA 2016 IL REGISTA JACO VAN DORMAEL E LA COREOGRAFA MICHÈLE ANNE DE MEY CON IL NUOVO SPETTACOLO DAL TITOLO COLD BLOOD, IMPERDIBILE SEQUEL DI KISS & CRY. PRIMA ITALIANA: Fonderie Limone di Moncalieri 22 – 23 – 25 – 26 Ottobre 2016

 

Sabato 22 ottobre 2016, alle ore 19.30, alle Fonderie Limone di Moncalieri il regista Jaco Van Dormael (autore del surreale e affascinante film Dio esiste e vive a Bruxelles) e la coreografa Michèle Anne De Mey presentano COLD BLOOD, il sequel di Kiss & Cry, spettacolo d’apertura della scorsa edizione del Festival.
Gigi Cristoforetti, Direttore artistico di Torinodanza, scrive nella sua presentazione del Festival: «Un posto speciale nella programmazione di Torinodanza di questi ultimi anni è sicuramente occupato dalle mani danzanti di Kiss & Cry (2012 e 2015). Cosa possiamo aggiungere all’emozione di chi ha già visto il primo dei due appuntamenti, aspettando Cold Blood? Soltanto una premonizione per questa seconda puntata: quelle dita continuano a raccontarci tutto quanto conta nel nostro mondo. Dopo i ricordi e l’amore di Kiss & Cry, stavolta c’è una fuga verso il sogno, la fantasia, la morte. Anzi, tante morti diverse, come nel primo spettacolo abbiamo trovato amori differenti. Con lo stesso sorriso delicato e complice».

Lo spettacolo, che debutta in prima italiana a Torinodanza il 22 ottobre, sarà replicato domenica 23 ottobre, alle ore 15.30; martedì 25 ottobre, alle 19.30 e mercoledì 26 ottobre, alle ore 20.45.

Michèle Anne De Mey realizzerà le prime due recite dello spettacolo (22 e 23 ottobre) e sarà poi sostituita per le repliche del 25 e 26 ottobre da Manuela Rastaldi.

Le mani che danzano, raccontano, si amano, si accarezzano, si inseguono e si sfuggono. Il cinema che le racconta nel momento stesso in cui si incontrano mettendo in scena anche la creazione filmica. Una magia indimenticabile e irripetibile che ha la stessa intensità e lo stesso fascino incantatorio di Kiss & Cry. Torna il regista Jaco Van Dormael (autore dello straordinario e surreale Dio esiste e vive a Bruxelles) insieme alla coreografa Michèle Anne De Mey. Cold Blood è un sogno collettivo, una parabola corale in una polifonia di linguaggi artistici e artigianali che raggiunge la stessa geniale sintesi tra invenzione visionaria, poesia, gesto, parola, danza, perfezione tecnica. Si può chiamare nanodanza, performance, bricolage di stili e contaminazioni. Qualsiasi definizione non esaurisce la meraviglia di una creazione originale e sempre nuova che si compie sotto gli occhi increduli di chi guarda, intreccia linguaggi diversi abolendo ogni confine fra le arti e apre le porte all’immaginazione pura e alla sostanza impalpabile che compone sogni, poesia e ricordi infantili.
Le protagoniste sono figure imponenti e affascinanti, nude e muscolose, agili e sensuali, maliziose e seducenti: sono dita delle mani riprese a distanza ravvicinata e proiettate su grande schermo.
Michèle Anne De Mey e Jaco Van Dormael lavorano con i danzatori Grégory Grosjean e Gabriella Iacono, l’autore Thomas Gunzig, il cameraman Julien Lambert, la set designer Sylvie Olivé, il creatore delle luci Nicolas Olivier sul tema delle morti stupide e banali, da quella astronautica a quella erotica fino a quella metereologica. Si muore in vari modi, sempre diversi ma sempre inaspettati che diventano pretesti per viaggiare in universi incredibili e fantastici.
Nasce un film effimero e ipnotico, innamorato di cinema e danza, che, in un fluire nostalgico, cita le scene di danza memorabili fra Ginger Rogers e Fred Astaire, i balletti in acqua di Esther Williams, il Boléro di Ravel nell’interpretazione di Jorge Dunn sul tavolo rosso coreografata da Maurice Béjart e persino un numero di pole dance in un caleidoscopio di citazioni da Méliès a Kubrick.
Tempo, dimensioni, emozione. Tutto diventa narrazione simultanea che abbraccia il granello di polvere e il mondo intero, il piccolo e l’universale per una magia irripetibile che ha il suono e il sapore delle sensazioni più intense e che scivola nella memoria per non andarsene più.  (Scheda tratta dal programma di Torinodanza 2016)

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