TO BE BANNED FROM ROME
To be banned from Rome è una performance nata da un dialogo tra prospettive molto diverse sulla rete, una riflessione sulla persona digitale, umanista piuttosto che politica ed estetica. Lo spettacolo si concentra sull’osservazione delle community online, dedicate a nicchie di interessi, feticismi, ossessioni, nelle quali l’oggetto della discussione, per chi vi partecipa, diventa pensiero costante e unica dimensione rispetto alla quale misurarsi. In questi luoghi non tangibili, il Reale diventa Ideale, dando vita a citta popolate da individui che condividono gli stessi interessi, inclinazioni e convinzioni a discapito delle influenze più vicine, amici, famigliari. Alla compresenza fisica, con le sue sovrastrutture di significato e imperfezioni comunicative, si sostituisce una mente alveare estremamente focalizzata e spogliata del superfluo, immersa in un eterno presente sempre visualizzabile e sempre affermativo. Il rischio che ciò si trasformi in una camera che echeggia e risuona, amplificando al parossismo ciò che pensiamo e contraddicendoci solo quando ciò fa parte del copione, e bilanciato dai vantaggi del vivere “appena fuori dalle mura di Roma”, a un passo da tutta la conoscenza, da ogni stimolo, da ogni possibilità di realizzazione. La musica e composta sezionando gli inni memetici della rete e i nuovi generi nati e sviluppatisi sulle message board e nelle cuffie di produttori solitari da cameretta, ed e eseguita dal vivo facendo uso anche dell’acustica del luogo di rappresentazione e di diffusione asimmetrica, accentuando così il contrasto prospettico tra astratto e fisico, tra illusione invidiabile e sudata realtà. La ricerca coreografica si concentra sull’idea di un corpo che si riflette, non davanti a uno specchio nel quale rivedere la propria immagine, ma piuttosto di fronte a un dispositivo trasparente, una bolla attraverso la quale potersi immaginare, travestirsi e presentarsi come si desidera, costantemente illuminati ma allo stesso tempo riparati. A rinforzare l’impianto concettuale dell’opera, alcuni elementi dello spettacolo sono serializzati e decisi attraverso un crowdsourcing delle idee, una sorta di scrittura automatica diffusa, che interpella le medesime message board che l’hanno ispirata. Danza e musica si completano necessariamente a vicenda, coinvolgendo tecnologie popolari, crude, che vanno al di la del proscenio spazialmente e temporalmente, facendo uso anche dei mezzi telematici più comuni – perché la virtualità non sia percepita come schiacciante, divina o aliena, ma come aumento della nostra società.
Torinodanza festival, Cab 008, Club To Club Festival
in collaborazione con The Italian New Wave
progetto realizzato nell’ambito di Residenze Coreografiche
Lavanderia a Vapore / Piemonte dal Vivo
selezionato da Hangar Creatività
Progetto promosso dall’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte
con il sostegno di Mibact e Regione Toscana
Nel programma di Club To Club Festival 2017
Distant perspectives converge and lead to the creation of a performance that reflects on the digital person and new geographies of ideas. Annamaria Ajmone, one of the most interesting young Italian choreographers and the Danza&Danza 2015 award winner as “emerging-contemporary performer”, focuses on the idea of a body facing a transparent device that lightens it constantly but at the same time protects it. She is joined by Bienoise (Alberto Ricca), one of today’s most visionary and sophisticated electronic music artists. He analyses new internet genres, including memetic anthems and invisible niches, and he applies his maniacal attention to creating sound worlds and his extensive musical interests, from clubbing to radical improvisation.
Annamaria Ajmone Alberto Ricca
Italia
26 OTTOBRE ORE 21.30
LAVANDERIA A VAPORE DI COLLEGNO
COPRODUZIONE / PRIMA ASSOLUTA
[ DURATA 50’ ]
concept Annamaria Ajmone e Alberto Ricca
coreografia e danza Annamaria Ajmone
musica live Bienoise (Alberto Ricca)
spazio e costumi Jules Goldsmith
luci e direzione tecnica Giulia Pastore