First Love
Fonderie Limone Moncalieri // 12 ottobre ore 22,00 – 14 ottobre ore 21,00 // prima nazionale // D’Agostin
un progetto di e con Marco D’Agostin
suono LSKA / consulenza scientifica Stefania Belmondo e Tommaso Custodero / consulenza drammaturgica Chiara Bersani
luci Alessio Guerra / direzione tecnica Paolo Tizianel
promozione Marco Villari / organizzazione Eleonora Cavallo, Damien Modolo / progetto grafico Isabella Ahmadzadeh
produzione VAN 2018 in coproduzione con
Torinodanza festival / Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e Espace Malraux – scène Nationale de Chambery et de la Savoie, nell’ambito del progetto “Corpo Links Cluster”, sostenuto dal Programma di Cooperazione PC INTERREG V A – Italia-Francia (ALCOTRA 2014-2020)
in collaborazione con Centro Olimpico del Fondo di Pragelato progetto realizzato in residenza presso la Lavanderia a Vapore, Centro Regionale per la Danza / con il supporto di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche (azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino) e inTeatro
«Se dovessi raccontarti un’immagine di felicità, allora ti direi un’altura, io sopra una roccia, sotto il sole, con un libro in mano». (Stefania Belmondo)
First love è un risarcimento messo in busta e indirizzato al primo amore. È la storia di un ragazzino degli anni ’90 al quale non piaceva il calcio ma lo sci di fondo – e la danza, anche – ma siccome non conosceva alcun movimento si divertiva a replicare quelli dello sci, nel salotto, in camera, inghiottito dal verde perenne di una provincia del Nord Italia. Quel ragazzo ora cresciuto, non più sciatore ma danzatore, non più sulla neve ma in scena, non più agonista ma ancora agonista, per via di un’attitudine competitiva alla coreografia che non si scolla mai, nostalgica e ricorsiva, ha incontrato il suo mito di bambino, la campionessa olimpica Stefania Belmondo, ed è tornato sui passi della montagna. È giunto il tempo di gridare al mondo che quel primo amore aveva ragione d’esistere, che strappava il petto come e più di qualsiasi altro. In una rilettura della più celebre gara della campionessa piemontese, la 15km a tecnica libera delle Olimpiadi di Salt Lake City 2002, First love si fa grido di vendetta, disperata esultanza, smembramento della nostalgia.
in collaborazione con il Comune di Pragelato e il Centro Olimpico del Fondo