CREAZIONE
COMPAGNIA TARDITO-RENDINA 
	   Lunedì 18 e martedì 19 ottobre - Cavallerizza Reale ore 21
		  
Vita - dramma - smascherarsi 
        Siamo partiti dal desiderio di confrontarci e riconoscere in noi i meccanismi 
        che mettiamo in atto per farci amare e che spesso sconfinano nella messa 
        in scena di un dramma che si ripete e si ripete... Per fare questo ci 
        siamo resi conto che dovevamo imparare a riconoscere le idee che abbiamo 
        su di noi non aderendo al giudizio. 
        Il corpo-le idee
        Dunque ci siamo allenati a trasformarci, ad allargare i nostri confini, 
        a non identificarci con la forma. Se ti identifichi con l’emozione, 
        se ti lasci prendere da un’idea, cioè da quel sentimento 
        che è puramente mentale, il pericolo è di farti costringere, 
        in senso proprio di stringere con. Se lasci accadere ciò, si riduce 
        moltissimo lo spazio, anche quello corporeo, ed è una sensazione 
        che assolutamente non aiuta a liberare. Per agire abbiamo bisogno di spazio.
        Idee-corpo-giudizio frenante-paura
        Ad un certo amaro punto del lavoro ci siamo accorti che eravamo partiti 
        da un’idea e che tale era rimasta, dunque come rendere concreto 
        il nostro anelito? Abbiamo capito che era necessario relazionarci con 
        un pubblico in quel momento invisibile e metterci nelle concrete condizioni 
        di agire uno smascheramento: “vengo qui davanti e vi faccio vedere 
        che Io, Io, Io, Io costruisco ed alimento la menzogna...”
        Vero-finto
        Un viaggio in continuo bilico
        Abbiamo cercato di stare con quello che c’era essendo "i creatori 
        e le creature", "i testimoni e le testimoninze". Allo stesso 
        tempo dovevamo mettere in moto un nostro meccanismo rendendolo visibile 
        all’esterno, attivando tutte le nostre energie al solo fine di farci 
        amare. 
        Durante il lavoro per comodità di linguaggio abbiamo utilizzato 
        il termine Povero Piccolo Me quella parte di noi che non si sentirà 
        mai amata abbastanza e quindi farà di tutto per esserlo. 
        Più mi sento nessuno e più mi do da fare per dimostrare 
        il contrario... più cado e più voglio ricadere... più 
        urlo e più voglio urlare...
        Ci sembra allora fantastico svelarlo pubblicamente in quanto contiene 
        una forte possibilità di trasformarsi in un ridicolo dramma. 
        Per poterci addentrare nelle nostre zone d’ombra abbiamo dovuto 
        accendere più volte la luce scegliendo la via dell’umorismo 
        salvatore. 
        Stiamo scrivendo questi pensieri ad un metro e mezzo dal debutto, consapevoli 
        di avere chiara la teoria e possedere meno la trasmissione nella pratica.
        Ora ci buttiamo veniteci a salvare!!!  Aldo, Federica e Riccardo
		  Da un’idea di: Federica Tardito 
		   Di e con  : Aldo Rendina, Federica Tardito, Riccardo Maffiotti 
		Un ringraziamento particolare a Marina Borruso
Un nuova produzione Compagnia Tardito-Rendina, in coproduzione con Torinodanza, Drodesera>Centrale Fies 
			
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