Allegro Macabro(2006)

BALLET DU GRAND THÉÂTRE DE GENÈVE | Francesca Lattuada + Sidi Larbi Cherkaoui
giovedì 28, venerdì 29 settembre - Limone Fonderie Teatrali ore 21

Una precisa volontà anima questa nuova creazione di Francesca Lattuada: che la danza ritrovi qui qualcosa d’essenziale; senza arrivare a una narrazione piatta, né rifugiarsi in una rigida astrazione. Ma, passando in qualche modo tra le due cose, cercando di arrivare dritto al cuore di quello che comunemente chiamiamo poesia.
Allegro Macabro: un universo incantato e visionario in cui lo spettatore si lascia completamente catturare, grazie anche all’originale colonna sonora che spazia dalle sonorità colte di Giacinto Scelsi alla musica popolare del Sud Italia, passando per il celebre “Romeo e Giulietta” di Sergej Prokofiev.

Direttore generale: Jean-Marie Blanchard
Direttore del balletto: Philippe Cohen
UBS partener del Ballet du Grand Théatre

Coreografia e costumi: Francesca Lattuada
Costumi: Jean-Michel Angays
Luci: Christian Dubett
Musica: Caraviglios « Per Domenico Morelli », Giacinto Scelsi « Aion », Sergej Prokof'ev estratti « Roméo et Juliette »
Danzatori: Fernanda Barbosa, Hélène Bourbeillon, Yukari Kami, Alma Munteanu, Luciana Reolon, Cécile Robin Prévallée, Violaine Roth, Madeline Wong, Yanni Yin, Grant Aris, Gregory Batardon, Luc Benard, Loris Bonani, Giuseppe Bucci, Grégory Deltenre, Harris Gkekas, André Hamelin, Olivier Nobis-Peron, Bruno Roy, Manuel Vignoulle, Ilias Ziragachi
Produzione Ballet du Grand Théâtre de Genève.
Creazione per la Compagnia del Ballet du Grand Théatre


Approfondimenti

Una volontà precisa anima questa nuova creazione di Francesca Lattuada: che la danza ritrovi la sua essenzialità, senza rischiare una narrazione piatta, ma anche senza rifugiarsi in una rigida astrazione; inserendosi invece, in qualche modo, tra le due soluzioni, cercando di arrivare dritto al cuore di quello che comunemente chiamiamo ‘poesia’. Allegro Macabro: un universo incantato e visionario in cui lo spettatore si lascia completamente catturare, grazie anche all’originale colonna sonora, che spazia dalla musica tradizionale di Caraviglios, tipica delle processioni del Sud d’Italia, eseguita in scena dal complesso strumentale dell’Harmonie Nautique, alle sonorità colte di Giacinto Scelsi, concludendosi con la Danza dei Cavalieri tratta da Romeo e Giulietta di Sergej Prokof’ev. La semplicità della composizione (arpeggi di accordi perfetti minori) è sostenuta dall’esecuzione circolare del tema, quasi una domanda che ossessivamente ritorna: «… coreografia della ripetizione, senza inizio né fine. La stessa, sempre la stessa…».

Milanese d’origine, Francesca Lattuada ha preso parte a vari stages di danza contemporanea nella sua città: ventenne, inizia a confrontarsi con differenti stili (Graham, Limon, Nikolaïs) e nel contempo segue un percorso di formazione all’Accademia di Belle Arti. Anche il teatro, grazie a un seminario di Luca Ronconi, si afferma da subito come un suo interesse cruciale destinato poi a maturare nel tempo. Al suo spostamento in Francia, nel 1985, concepisce alcuni costumi per la coreografa Catherine Diverrès e danza insieme a Caroline Marcadé negli spettacoli Les Insoupçonnables légèretés de l’être (1986) e Hôtel des fraises (1989). È nuovamente interprete, con François Verret, in Nous sommes tous des vaincus, nel 1994. Francesca Lattuada ritrova il teatro in occasione di uno stage che le consente di scoprire il Nô prima e il Kabuki poi, beneficiando della Borsa di studio Kujoyama, nel 1998. In quegli stessi anni ha soggiornato anche a Madras per studiarne i canti e le danze. Dotata di buone qualità vocali, nei suoi spettacoli canta e recita. Francesca Lattuada ha anche accompagnato al debutto sulle scene gli allievi della scuola di circo di Châlons (La tribu Iota, 2002). Un percorso che testimonia di un gusto per la mescolanza dei generi e di un rifiuto di ogni gerarchia artistica precostituita.



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