HELL

Emio Greco | Pieter C. Scholten
Venerdì 10 e sabato 11 ottobre - Teatro Astra ore 21


In HELL Greco e Scholten esplorano a fondo i rapporti tra lo specifico linguaggio corporeo della danza e il teatro, l'opera, la musica contemporanea. È una ricerca dei modi per estendere i contorni della nostra identità fisica e per scatenare l’imprevedibilità del corpo. Molte delle connotazioni canoniche e dei rimandi abitualmente associati alla nozione di “inferno” vengono infranti e decostruiti. Ispirandosi alla pittura, alle performing arts, alla letteratura e alla musica (in particolar modo l'Inferno di Dante e l'Allegro con brio della Quinta Sinfonia di Beethoven) ribaltano il tradizionale punto di vista su queste opere e aprono a significati inediti che riecheggiano questioni esistenziali fondamentali: il rapporto tra il corpo e l’anima, il loro comune perdersi o salvarsi

Cast
Coreografia: Emio Greco | Pieter C. Scholten
Luci, scena e concept suono: Emio Greco | Pieter C. Scholten
Assistente alla coreografia
: Bertha Bermúdez Pascual
Luci
: Henk Danner
Costumi
: Clifford Portier
Musica: sound collage incluso l’Allegro con Brio della Quinta Sinfonia di Beethoven
Uno speciale ringraziamento a
: Joost Rekveld
Ballerini
: Ty Boomershine, Victor Callens, Vincent Colomes, Sawami Fukuoka, Emio Greco, Nicola Monaco, Marie Sinnaeve, Suzan Tunca
Produzione
: Emio Greco | PC
Corproduzioni
: Théâtre de la Ville (Paris); Festival Montpellier Danse 2006 (Montpellier); Maison de la Culture d’Amiens (Amiens); barbicanbite07 (London); Cankarjev Dom (Ljubljiana), Julidans 2006 (Amsterdam)
Uno speciale ringraziamento a: Maison de la Culture d’Amiens per l’ospitalità in residenza per la creazione; MAPP International Productions (New York); ATER (Modena).
La compagnia Emio Greco | PC è finanziata dal Dutch Ministry of Education, Culture and Science.

HELL si è potuto realizzare grazie a: the Doris Duke Fund for Dance of the National Dance Project, a programme administered by the New England Foundation for the Arts with funding from the National Endowment for the Arts, the Doris Duke Charitable Foundation, and the Ford Foundation.

Approfondimenti

HELL
Negli scorsi anni Emio Greco e Pieter C. Scholten hanno diretto la loro attenzione al rapporto tra lo specifico linguaggio della danza, loro linguaggio d’elezione, e il teatro, l’opera e la musica contemporanea. Con tutto il bagaglio di conoscenze acquisite in questi progetti, per la prima volta da Rimasto Orfano, ora tornano con HELL a concentrare tutta la loro attenzione sul puro linguaggio del corpo. Fanno, quindi, ritorno al punto da cui partì la loro collaborazione, ben consapevoli che non vi troveranno di certo le stesse cose di quando partirono per il loro viaggio. In HELL, Greco e Scholten scandagliano gli strati più profondi della danza, esplorano le più diverse direzioni di ogni suo possibile sviluppo e guardano come vengono letti e storicamente decodificati. È una ricerca dei modi per estendere i contorni della nostra identità fisica e per scatenare l’imprevedibilità del corpo.

In questo processo creativo, molte delle connotazioni canoniche e dei rimandi abitualmente associati alla nozione di inferno vengono infranti e decostruiti, così da poter poi giungere alla fase di costituzione di un nuovo significato per la parola “inferno”. Nel far ciò, Greco e Scholten trovano la loro ispirazione sia nelle arti visive, sia nelle performing arts e nella letteratura, in particolare nell’Inferno di Dante e nell’Allegro con brio della Quinta sinfonia di Beethoven. Anche in questo caso, rovesciando le prospettive tradizionali, aggiungono nuovo significato a questi celebri capolavori e, grazie ad essi, rimettono in moto domande esistenziali senza tempo.

Hell
di Irene Filiberti

EG e Pieter Scholten danno una rappresentazione molto singolare dell’inferno. Lontano dai clichés, la loro visione prende corpo grazie a otto straordinari danzatori. Giocando con le convenzioni dello spettacolo dal vivo in un intreccio di stili diversi di musica e danza, gli interpreti di HELL intraprendono un viaggio affascinante. Circondati da luci e ombre, i loro corpi sono come folgorati dalla danza e vengono bruscamente sbalzati in spazi immaginari e incredibilmente mutevoli.

Cosa significa oggi la parola “inferno”? Che rappresentazioni evoca nella mente di ognuno di noi? Visioni intime o collettive che gli straordinari otto danzatori della compagnia EG|PC hanno cercato di riunire e di evocare attraverso un viaggio misterioso.
Incredibilmente spettacolare e spesso trasgressivo, questo percorso ironico nei meandri del movimento, mette in scena l’enigma della presenza, quella dei corpi e della danza tanto quanto quella degli interpreti e del loro status di danzatori. In HELL la riflessione si sottomette al fascino dei mondi invisibili e oscuri, invita alla contemplazione.
Rendere conto di questo percorso è anche celebrare lo sviluppo di un lavoro in tandem, portato avanti in modo rigoroso da dieci anni, quello dei due coreografi Emio Greco e Pieter Scholten le cui creazioni che si sono succedute nel tempo sono state altrettante folgorazioni nell’immaginario dei corpi. Grazie a questi due coreografi, uno italiano e uno olandese, memoria, coscienza, pensiero e corporeità estrema creano degli universi impalpabili, dei mondi che si presentano come fantasie indossate dai corpi e una danza singolarmente potente e suggestiva. […]
Attraverso l’insieme della loro opera che conta oggi oltre venti spettacoli, i due coreografi non hanno mai smesso di allargare la loro riflessione sulla danza ai suoi legami con altri linguaggi e mezzi di comunicazione: luci, video, fiction e documentario, musica e testo.

Hell sconcerta lo spettatore fin dal suo ingresso in sala. Dal nero totale del fondale la danza si rivela attraverso sontuose architetture luminose, protagoniste essenziali di questa necessità del movimento che pervade la scena. Ogni ballerino interpreta il suo numero, il suo show accompagnato da una canzone “cult”. E improvvisamente queste premesse di spettacolo di varietà si capovolgono e lo spettatore si trova in una altro spazio-tempo fatto di attese, sguardi, densità e disegno preciso dei corpi. Linee e vibrazioni attraversano la scena. Luci e musica avviluppano gli interpreti in una continua metamorfosi. Niente di compiacente in quest’uso della virtuosità e della magia del teatro con i suoi sofisticati effetti di ombre e luci. Rivisitando differenti stili di danza, tango, danza classica, contemporanea, i ballerini stravolgono i generi colti o popolari e sottilmente portano il pubblico all’interno della loro ricerca: un gesto particolarmente nudo e audace. […]

“Come interprete, al di là del coinvolgimento fisico e della tecnica, volevo esplorare altre cose, certe forme dell’essere e del danzare. In maniera molto intuitiva pensavo che fosse necessario passare per un côté teatrale, per dare senso al movimento, alla sua natura e alla sua ragion d’essere per trovare una necessità e delle nuove possibilità di stare in scena. Fin dal principio della nostra collaborazione, con Pieter, siamo stati d’accordo nel realizzare degli spettacoli che non fossero legati solo alla danza. A partire dal momento in cui si manifesta, la danza deve creare da sola lo spettacolo. Ed è così che abbiamo sviluppato il nostro lavoro fino ad oggi” Emio Greco.


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