PASSO (forma breve)

Compagnie 3.14
5 - 6 novembre 2009 - Fonderie Limone Moncalieri

30 novembre - 1 dicembre - Fonderie Limone Moncalieri

spettacolo inserito in PROSPETTIVA09
progetto vincitore del Premio Equilibrio 2009
promosso dalla Fondazione Musica per Roma
progetto e coreografia Ambra Senatore
con Ambra Senatore e Caterina Basso
La forma completa ha debuttato all’Auditorium Parco della Musica di Roma
nel febbraio 2010

“Tendo a sfuggire le definizioni e dunque evito di incasellare un lavoro in un genere specifico. È importante riferirmi ad un’unica grande materia, difforme e magmatica, che è la creazione contemporanea. Questo mi accade anche da spettatrice. Non mi interessa ribadire la provenienza dall’ambito coreografico, ma se rifletto su come costruisco i miei spettacoli, nella mia relativamente breve esperienza di autrice, è evidente che parto dal corpo. Costruisco partiture di azioni che vanno a creare strutture molto precise e allo stesso tempo aperte ad intuizioni che possono occorrere nel momento dell’incontro con gli spettatori. Sovente mi si manifestano delle immagini e la prima fase creativa consiste nell’incarnarle, nel dareloro corpo, concretamente. Gioco con la finzione teatrale e con la trasformazione inaspettata e continua del senso. L’inattesa deviazione del senso è parte fondante del gioco teatrale e, di fatto, anche la vita pone di fronte a un continuo trasformarsi del senso di quello che incontriamo, chiedendoci elasticità, capacità critica e allenamento al dubbio, alla messa in discussione. Penso che un danzatore acquisisca una consapevolezza non solo mentale ma soprattutto del corpo che chiamerei “corpo sapiente”, e che in scena vedo soprattutto nei danzatori, anche se sappiamo tutti che ci sono modalità attoriali che puntano moltissimo sul corpo e sulla sua presenza. Direi che la danza non può trovare un’unica definizione - si può legittimamente sostenere che esiste una danza per ogni danzatore - ma un aspetto che sicuramente la caratterizza sempre è l’attenzione al corpo. È una sapienza del corpo che conosce nel piccolo il suo muoversi e nel grande l’eco che può avere negli occhi dello spettatore. È questo il bello, il mistero, la capacità della danza di liberare il senso, che può arrivare anche molto lontano dai suoi moventi di partenza e dalle intenzioni dell’autore. Un corpo-persona che si muove in uno scambio con l’altro e con quanto lo circonda”.

Ambra Senatore


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