Il 28 e il 29 settembre, al Teatro Astra, va in scena INOAH direzione artistica BRUNO BELTRÃO
TEATRO ASTRA
28 settembre 2019 – ore 20.45
29 settembre 2019 – ore 17.00
INOAH
direzione artistica BRUNO BELTRÃO
con Bruno Duarte, Eduardo Hermanson, Douglas Santos, Guilherme Nobre,
Joao Chataignier, Leandro Gomes, Leonardo Laureano, Alci Junior Kpuê,
Ronielson Araujo «Kapu» e Sid Yon
luci Renato Machado
costumi Marcelo Sommer
musiche Felipe Storino
GRUPO DE RUA (Brasile)
con il patrocinio dell’Ufficio Culturale dell’Ambasciata del Brasile in Italia
INOAH, prima delle recite torinesi, sarà rappresentato per Romaeuropa Festival all’Auditorium Parco della Musica/Sala Petrassi, il 25 e il 26 settembre.
Con la sua compagnia Grupo de Rua, con sede a Rio de Janeiro, Bruno Beltrão ha sviluppato, a partire dagli anni ’90, un lavoro coreografico di natura rigorosa che usa la danza urbana come punto di partenza. In Inoah, la sua ultima creazione, opera una decostruzione appassionata e sottile dei codici della danza hip hop, per cui le periferie del mondo entrano di prepotenza sul palcoscenico, come metafora di contraddizioni sociali che sono anche esistenziali.
Bruno Beltrão (Brasile) coreografo e performer
Nato nel 1980 a Niterói, un sobborgo di Rio de Janeiro, il brasiliano Bruno Beltrão usa stili di danza urbana nel contesto della danza contemporanea concettuale combinando svariate influenze, tra cui l’hip hop, per dare vita a paesaggi coreografici astratti. Alle danze urbane, in fondo, si appassiona sin dall’età di 10 anni, ben prima di fondare con l’amico Rodrigo Bernardi, nel 1996, ancora adolescente, la sua compagnia Grupo de Rua. Nel 2001 il duetto From Popping to Pop, debutto ufficiale di Beltrão sulla scena della danza contemporanea, ha segnato una svolta nella sua carriera, portando l’hip hop e le pratiche urbane fuori dai loro naturali contesti. Lo stesso anno, l’uscita di Rodrigo Bernardi dalla compagnia, porta il giovane coreografo ad assumerne interamente la direzione. Da allora Beltrão ha coreografato Too Legit to Quit (2002), Telesquat (2003), H2 (2005) e H3 (2008) e Inoah (2018), la pièce con la quale approda per la prima volta al Festival Torinodanza.