Tango Glaciale Reloaded (1982 – 2018)

Fonderie Limone Moncalieri // 18 – 19 ottobre 2018 // Progetto RIC.CI // ore 20,45

progetto, scene e regia Mario Martone
riallestimento a cura di Raffaele Di Florio e Anna Redi
elaborazioni videografiche Alessandro Papa
con Jozef Gjura, Giulia Odetto, Filippo Porro
interventi pittorici/design Lino Fiorito
ambientazioni grafiche/cartoons Daniele Bigliardo
parti cinematografiche/aiuto–regia Angelo Curti, Pasquale Mari
elaborazione della colonna sonora Daghi Rondanini
costumi Ernesto Esposito
testi Mario Martone, Tomas Arana, Lorenzo Mango, Saffo, Bow wow wow, Joseph Beuys, Der Blau Engel

Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto
riallestimento nell’ambito del Progetto RIC.CI Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni Ottanta/Novanta (Ideazione e direzione artistica Marinella Guatterini) in coproduzione con Fondazione Ravenna Manifestazioni
con il sostegno di Torinodanza festival | Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
in collaborazione con Amat – Associazione Marchigiana Attività Teatrali, Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura, Fondazione Toscana Spettacolo onlus, Fondazione Milano – Civica Scuola di Teatro “Paolo Grassi”

anteprima nazionale: Piccolo Bellini, Napoli dal 16 al 28 gennaio 2018
prima rappresentazione: Teatro Alighieri, Ravenna 1 luglio 2018, nell’ambito della XIX edizione di Ravenna Festival


Tango Glaciale creato dal ventiduenne Mario Martone con il gruppo Falso Movimento, è tutt’altro che un’operazione nostalgica, bensì “una macchina del tempo” reloaded, ovvero “ricaricata” da tre giovani danzattori nel 1982 non ancora nati. Per RIC.CI. Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni 80/90, la pièce del poliedrico regista e cineasta napoletano è un tassello necessario. Da conto di quanto negli anni della nostra “tradizione del nuovo”, anche il teatro sperimentale si muovesse in una direzione fisica. In sessanta minuti, una cascata di immagini, musiche non solo pop e jazz, danze e azioni/citazioni crea un universo di ritmica freschezza. A sorpresa, questo postmoderno anni’80 ci catapulta ancora nel futuro.


Durata 60 minuti.



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