PARADOXE MÉLODIE | Fonderie Limone – 7 / 8 ott 2016
Fonderie Limone Moncalieri
7 ottobre 2016 ore 20.45 | 8 ottobre 2016 ore 19.30
prima italiana [durata 65 minuti]
Belgio / Canada
direzione artistica, coreografia Danièle Desnoyers
interpreti al momento della creazione Tal Adler, Karina Champoux, Molly Johnson, Jason Martin, Brice Noeser, Pierre-Marc Ouellette, Nicolas Patry, Clémentine Schindler, Anne Thériault, Élise Vanderborght
interpreti nel 2016 Jean-Benoit Labrecque-Gilbert, Jason Martin, Paige Culley, Molly Johnson, Nicolas Patry,
Élise Vanderborght, Pierre-Marc Ouellette, Karina Champoux, Anne Thériault, Brice Noeser
arpa Éveline Grégoire-Rousseau
direzione prove Emmanuelle Bourassa-Beaudoin
composizione musicale Nicolas Bernier
ideazione luci Marc Parent
ideazione costumi Denis Lavoie
ideazione trucco e acconciature Angelo Barsetti
direzione tecnica e sonorizzazione Guillaume Cavaliere-Beranek
regia luci Gonzalo Soldi
Produzione Le Carré des Lombes
in coproduzione con Théâtre National de Chaillot (Paris), Cultuurcentrum (Bruges), Centre National des Arts (Ottawa), Festival Danse Canada (Ottawa), Théâtre Centennial (Sherbrooke), Danse Danse (Montréal),
réseau CanDance (Toronto), Faculté des Arts de l’Université du Québec à Montréal (PAFARC)
con il sostegno di Place des Arts (Montréal), Théâtre Centennial (Sherbrooke) e Circuit-Est centre chorégraphique (Montréal), Département de danse de l’Université du Québec à Montréal Le Carré des Lombes riceve il sostegno finanziario del Conseil des Arts et des lettres du Québec, del Conseil des Arts du Canada e del Conseil des arts de Montréal Le Carré des Lombes è membro del Circuit-Est centre chorégraphique e del Regroupement québécois de la danse
Spettacolo presentato in collaborazione con la Délégation du Québec à Rome / Delegazione del Québec a Roma.
L’armonia classica ed eterna incontra il graffio duro del contemporaneo: l’arpa e la musica elettroacustica. Nasce uno choc, qualcosa di folgorante nutrito di disaccordi armonici per corpi e musica in questa originale e intensa creazione che la coreografa canadese Danièle Desnoyers, per la prima volta in Italia, compone per 10 interpreti.
La scrittura si muove in piccole frasi attente e sapienti che vanno a scavare nella parte del corpo che custodisce le emozioni più profonde e autentiche mentre l’arpista Éveline Grégoire-Rousseau, in scena, interpreta la musica di Nicolas Bernier, manipolata in diretta e completata da una base di suoni elettronici preregistrata, che ha il sapore stridente e freddo del metallo. L’arpa risveglia memorie uditive e affettive che fanno venire voglia di aria, leggerezza, atmosfere celestiali e che spingerebbero verso l’elevazione e l’assenza di gravità se non fosse che la coreografa si diverte a deviare tutti i possibili clichés con una buona dose di umorismo e riportarci qui sulla terra pesante delle discordanze fra musica e movimento. Gli arpeggi sono trasformati, a volte storpiati con delizioso sadismo, in dissonanze e contrasti che obbligano a modificare costantemente il gioco di tensione fra poli opposti: rigore e follia, tonicità e rilassamento, morbidezza e durezza, ordine e caos, pose ieratiche e movimenti dinoccolati e scomposti. Tutte variazioni multiple sulla bellezza e sullo stupore. In un ambiente scarno e scuro, i dieci danzatori e danzatrici formano una microsocietà eterogenea in cui si cercano, si attirano, si respingono alla ricerca di una identità individuale e di appartenenza mentre il mondo va alla deriva. I movimenti sono fluidi ed eleganti, poetici e folli, destrutturati e sospesi. Desnoyers ci guida in un mondo paradossale e frammentario, fra sogno e veglia, contraddizioni e sfumature in bilico fra virtuosismo e malizia, bellezza selvaggia e austerità matematica, densità emotiva dei gesti e soffi sensibili in risonanza. La pantomima si fa clownesca ma sensuale; le linee si bloccano, diventano vibrazioni elettriche convulse in un percorso tortuoso che gioca col tempo rallentandolo e accelerandolo fra diagonali deformate, cerchi asimmetrici e spirali seducenti. Suono e movimento attraversano i sensi e l’immaginazione rispondendo al bisogno di fuga e di meraviglia che ogni paradosso risveglia. Anche se si tratta di melodia.
Classic harmony meets cutting contemporaneity: the harp and electroacoustic music. This produces a bombshell composed for 10 performers by Canadian choreographer Danièle Desnoyers, for the first time in Italy. Harpist Éveline Grégoire- Rousseau is on the stage playing Nicolas Bernier’s music that is manipulated live and completed by a base of electronic sounds: the harp awakens auditory and emotional memories that penetrate one’s body where emotions lie deepest. But nothing is as it seems and the choreographer delights in dodging all possible clichés with a healthy dose of humor. Sound and movement flow through one’s senses and imagination, reacting to the urge to escape and to be astonished that all paradoxes awaken. Even in the case of a melody.