nicht schlafen (non dormire) | Fonderie Limone – 23 / 24 settembre 2016

https://youtu.be/JaCKvdOCeSk

Fonderie Limone Moncalieri
prima italiana 23 settembre 2016 ore 20.45 | 24 settembre 2016 ore 19.30
[durata 1h e 40 min – senza intervallo]

Belgio
direzione Alain Platel
composizione, direzione musicale Steven Prengels
creato e rappresentato da Bérenger Bodin, Boule Mpanya, Dario Rigaglia, David Le Borgne, Elie Tass, Ido Batash, Romain Guion, Russell Tshiebua, Samir M’Kirech
drammaturgia Hildegard De Vuyst
drammaturgia musicale Jan Vandenhouwe
assistenza artistica Quan Bui Ngoc
assistente direzione Steve De Schepper
scene Berlinde De Bruyckere
luci Carlo Bourguignon
sound design Bartold Uyttersprot
costumi Dorine Demuynck
direttore di scena Wim Van de Cappelle
foto Chris Van der Burght
direttore di produzione Valerie Desmet
tour manager Steve De Schepper

Produzione les ballets C de la B
in coproduzione con Ruhrtriennale, La Bâtie-Festival de Genève, Torinodanza festival, la Biennale de Lyon, L’Opéra de Lille, Kampnagel Hamburg, MC93 Bobigny Paris, Holland Festival, Ludwigsburger Schlossfestspiele, NTGent, Brisbane Festival distribuzione Frans Brood Productions con il sostegno di Città di Ghent, Provincia delle Fiandre orientali, Autorità fiamminghe, Porto di Ghent

La visione dello spettacolo – in scena a Torino dopo aver debuttato in prima assoluta da pochi giorni – è sconsigliata ai minori di 14 anni


Alain Platel e Torinodanza, un binomio indissolubile che si ripete con successo nel tempo. Il coreografo belga, con i suoi les ballets C de la B, è quasi un appuntamento fisso del Festival per la sua originale visione del mondo e della danza. Straordinaria è la capacità con la quale ci accompagna e ci guida, senza giudicare ma con atteggiamento di apertura ed ascolto, ad indagare nelle pieghe nascoste della nostra anima per esplorare le emozioni, le fragilità e le contraddizioni della vita di tutti i giorni e dei nostri sogni o incubi. Sempre con sensibilità, ironia e divertimento.

La sua curiosità è sempre coinvolgente, partecipativa ma attenta e rispettosa. Il suo sguardo è eclettico, anarchico, intenso. Il suo modo di combinare linguaggi diversi esprime con profondità e leggerezza un’interpretazione della società perché “La danza è per il mondo e il mondo è per tutti”, come ama ripetere. Per questa nuova creazione, in prima italiana, si è circondato di collaboratori che hanno partecipato ad altri suoi spettacoli: la direzione musicale è affidata a Steven Prengels, che ha lavorato con lui su Gardenia, C(H)OEURS, Tauberbach e En avant, Marche!. Musicalmente, l’ispirazione non è solo l’opera di Gustav Mahler ma anche le tradizioni polifoniche portate dai cantanti congolesi Boule Mpanya e Russell Tshiebua, incontrati in Coup Fatal. La biografia di Mahler è fonte di ispirazione nella sua vita fra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX a Vienna, nel cuore dell’Europa: Mahler è morto nel 1911, prima dei totalitarismi e delle grandi Guerre Mondiali. Ci sono intensi parallelismi fra quel periodo di incertezze all’inizio del secolo scorso e il momento presente. Mahler è riuscito, con la sua musica e la sua sensibilità, ad esprimere un momento storico di emozioni violente e contraddittorie, ansie e perplessità, speranze e delusioni. Si unisce alla squadra creativa Hildegard De Vuyst, che ha curato la drammaturgia di La Tristeza Complice. La scenografia è affidata per la prima volta a Berlinde De Bruyckere; i costumi sono di Dorine Demuynck, come in Out of Context. For Pina, C(H)OEURS e Coup Fatal. Il cast si compone di danzatori che hanno già lavorato con Platel e da nuovi elementi pieni di verve e di talento. Musica, danza e parola compongono una sinfonia emozionale ed emozionante fatta di gesti, poesia, struggimenti, immagini e sensazioni che entrano lentamente sottopelle e non se ne vanno più.

The Belgian choreographer returns to his scrutiny of the hidden folds of our soul and explores emotions, weaknesses, contradictions, dreams and nightmares. He does so with his usual inventiveness, sensitivity and humour. His scrutiny is eclectic, anarchical and intense because, as he says, «dance is for the world and the world is for everyone». The new creation, making its Italian premiere here at Torinodanza, draws its inspiration from the work and life of Gustav Mahler, against the backdrop of the uncertainty and violent emotions of the turn of the century Vienna, a period that had much in common with the present. An emotional, poetic and poignant symphony, interwoven with polyphonic Congolese traditions, that slowly gets under your skin and doesn’t leave you.

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