Torinodanza e la città
Quest’anno il tema del rapporto di Torinodanza con la città, con i pubblici e con tutti coloro che lo seguono e sostengono è particolarmente significativo. È infatti un momento di passaggio verso una nuova direzione e progettualità. Al tempo stesso è una sintesi di tutti i temi che lo hanno attraversato in questi ultimi anni. Torinodanza ha sempre cercato di non limitare la propria identità ad un gusto piuttosto che ad uno stile e si è posto l’obiettivo di portare in scena dimensioni diverse della danza del nostro tempo, per accompagnare in teatro pubblici, generazioni e passioni differenti. Questo festival esprime un punto di incontro davvero aperto, non solo dal punto di vista geografico – con artisti che provengono da mondi distanti – ma soprattutto sotto il profilo culturale, mescolando sofisticate ricerche espressive con un soffio di classicismo e con visionarie esplosioni spettacolari. Nel 2017 si è composto un mosaico ricco e curioso di quegli stili e di quegli artisti che precedono il contemporaneo e ne costituiscono il fondamento. Tali riflessioni trovano la loro incarnazione nel Roméo et Juliette di Angelin Preljocaj, che inaugura Torinodanza al Teatro Regio. Per raccontare la dimensione artistica del festival – dal 12 settembre all’1 dicembre – è sufficiente citare i nomi di altri coreografi: Jiři Kylian, Hans van Manen, Lucinda Childs, Trisha Brown, Ohad Naharin, Nacho Duato, Hofesh Shechter, Emio Greco, Sharon Eyal, Gai Behar, nonchè la prima assoluta di due creazioni di Aterballetto (ancora Shechter e Cristiana Morganti) e la serata dedicata ai premiati dalla rivista Danza&Danza. Non manca naturalmente lo spazio per gli stili più visionari e ibridi: da Philippe Decoufle a Serge Aime Coulibaly; agli incontri tra giocoleria e danza, con Nuit capolavoro del Collectif Petit Travers, oltre all’astro nascente del circo contemporaneo, Clement Dazin. Eccoci poi nello straordinario universo della danza d’autore interpretata grazie ad abilita diverse con Candoco Dance Company e un’incursione in Spagna con Bach, capolavoro della compagnia Mal Pelo. Torinodanza, infine, non dimentica i giovani talenti italiani, e quest’anno siamo tra i coproduttori di due artisti davvero interessanti: Daniele Albanese e Annamaria Ajmone. Un panorama articolato, costruito grazie al Teatro Stabile di Torino e a tutti i nostri sostenitori, a partire da Compagnia di Sanpaolo, senza ovviamente dimenticare il Ministero dei Beni e delle Attivita Culturali e del Turismo, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione per la Cultura Torino, Piemonte dal Vivo e il partenariato di Intesa San Paolo.
Gigi Cristoforetti
Direttore artistico Torinodanza festival