Edizione 2011
Torinodanza 2010 sembra lontano, come il teatro di danza di Alain Platel, con i suoi interpreti che incarnano l’umana imperfezione ma trovano sempre solidarietà e bellezza. Eravamo ancora in un mondo di dolore vivo ma affrontabile, avevamo davanti agli occhi la possibilità di una riconciliazione, morale e sociale. Non era ancora completamente morta, forse, Pina Bausch, con le sue donne e i suoi uomini così vicini a noi. Oggi siamo quasi sopravanzati dalla dissoluzione sociale, l’inquietudine per il nostro status di cittadini si sovrappone a quella per i destini individuali. Ogni proiezione razionale appare infondata, ogni calcolo può immediatamente evaporare nella nebbia del presente. Quale può essere il baricentro etico ed estetico di un festival nel 2011?
Pur continuando a collocare Torinodanza all’interno di una consapevole analisi degli stili di danza, ci siamo lanciati nella programmazione più visionaria di questi ultimi dieci anni di storia del festival, immaginando che in certe invenzioni oniriche, quasi lunari, l’arte recuperi la propria funzione evocatrice: di un’altra dimensione del reale, per esempio. Sarebbe uno dei compiti della politica, ma di questo bisogno primario sono oggi coscienti solo gli artisti.
Ecco le ragioni degli sforzi che ci hanno permesso di riportare in Italia Bartabas, con lo spettacolo Le centaure et l’animal. Un incontro inedito tra il mitico creatore del teatro equestre Zingaro e Ko Murobushi, sommo interprete del Butô giapponese. E ad avviare una nuova collaborazione tra Torino e Philippe Decouflé: in Octopus il coreografo sembra estrarre con fervore ogni possibile incanto dalle silhouette dei suoi danzatori e dalle immagini create dalla sua inesauribile fantasia. Emio Greco conclude con La Commedia la trilogia dantesca, esaltando ancora una volta il suo campionario di movimento esteticamente struggente e dinamicamente insaziabile.
Un altro ritorno atteso è quello di Maguy Marin, che in Salves strappa al buio dei sensi attimi di vita e un racconto, come al solito sfrenato, politico e visionario al tempo stesso. In un’edizione come questa, ci è parso giusto riconoscere un ruolo adeguato all’incredibile arco creativo del circo contemporaneo, cantiere di dimensioni espressive visionarie. E capace di scuotere fantasia ed emozione partendo dal limite fisico di un interprete o dando concretezza a spazi virtuali e tridimensionali veramente magici. Il festival concluderà la sua esplorazione con le fascinazioni del teatro di danza e musica anni Novanta di Karine Saporta (La Princesse de Milan, tratto da La tempesta di Shakespeare) e con l’incantevole stile astratto e denso al tempo stesso di Anne Teresa De Keersmaeker. Quest’ultima, lei sì, prototipo della danza pura, forse la migliore di questi ultimi anni. Oltre a proporre questa suite di sogni e visioni, abbiamo deciso di affrontare la condizione concreta di quest’anno difficile nel nostro Paese, e di provare a rispondere adeguatamente. L’Italian Dance Platform (13 – 16 ottobre) non è solo una straordinaria occasione offerta allo spettatore per conoscere la nostra coreografia contemporanea. È anche un gesto federativo condiviso da Torinodanza, Festival Interplay/11, Lavanderia a Vapore – Centro di eccellenza per la danza (Collegno), da varie compagnie della Regione, perfino da un altro festival importante come Aperto, a Reggio Emilia, che associano i loro sforzi. È un tentativo di offrire agli artisti italiani – affermati come Virgilio Sieni o emergenti – un’occasione importante di visibilità.
In filigrana, possiamo continuare a trovare le linee conduttrici alle quali aspira Torinodanza: volontà di allargare la riflessione sulla danza verso il repertorio, fedeltà ad alcuni artisti che accompagniamo, curiosità per gli stili più diversi. Resta ancora da sottolineare la convinzione che le collaborazioni nutrano lo spirito, e ottimizzino i budget. Se quella con il Teatro Stabile di Torino è ormai una vera integrazione progettuale, quest’anno abbiamo inventato occasioni di incontro significative con Esperienza Italia 150°, 2011 Itinerari – I luoghi del Risorgimento in Provincia di Torino, Festival Interplay/11, Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte, Unione Musicale, CRUD Centro Regionale Universitario per la Danza Bella Hutter, FranceDance, PRIX Italia, GAI – Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani, ArtegiovaneVideo.it, Festival Architettura in Città, Piemonte dal Vivo, Centro Internazionale del Cavallo “La Venaria Reale”. E non scordiamo quelle organiche che proseguono con il MiBAC – Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Città di Torino, la Provincia di Torino, Prospettiva, Teatro Regio e MITO SettembreMusica. Un anno difficile per tutti, che superiamo di slancio grazie soprattutto alla partnership convinta e strutturata con la Compagnia di San Paolo e la Regione Piemonte.
GIGI CRISTOFORETTI
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